Solo sei parole, due virgole e un punto fermo. Nei circoli letterari, tuttavia, è ampiamente considerato come una piccola e perfetta opera di fiction la cui interpretazione ha affascinato gli esperti per anni. Si tratta di una storia triste (una morte infantile), o forse di una storia umoristica (i piedi del bambino erano molto più grandi del previsto)?

Ovviamente è proprio la brevità di questo pezzo che lo rende così affascinante, il fatto che ispira i lettori a riflettere e riempire i vuoti, ogni persona ha la sua particolare idea della storia di fondo. Interpretazioni e valore letterario a parte, tuttavia, questo racconto di sei parole (spesso attribuito a Ernest Hemingway, ma l’autore effettivo è incerto) è spesso citato come un esempio estremo di un genere letterario ora conosciuto come flash fiction.

Qualunque sia la loro lunghezza, i pezzi di flash fiction contengono tutti gli elementi classici della storia che ci aspettiamo – protagonisti, conflitti, ostacoli o complicazioni, e la loro risoluzione

Flash fiction è uno stile di scrittura che comporta la produzione di pezzi molto brevi di letteratura narrativa. Questo è molto diverso dal concetto di racconto breve, che di solito è lungo diverse pagine e può contare su migliaia di parole. Le opere di flash fiction, al contrario, possono comprendere anche solo una pagina o 250 parole.

Il termine flash fiction ha un certo numero di varianti lessicali, tra cui micro-fiction, sudden fiction, postcard fiction, short short e short short story. Una spiegazione per questa gamma di alternative potrebbe essere il fatto che non esiste una definizione ampiamente accettata del genere in termini di lunghezza – un utente del termine può interpretarlo come fino a 1000 parole, un altro come sotto le 300. A volte, comunque, vengono fatte distinzioni tra questi termini varianti, così che per esempio 1000 parole possono essere considerate il punto di separazione tra la flash fiction e la fiction improvvisa, leggermente più lunga. Il termine micro-fiction è spesso riservato a storie che sono lunghe meno di 300 parole. E che ci crediate o no, ci sono anche ulteriori suddivisioni, con la parola drabble a volte usata per storie di 100 parole esatte e dribble per pezzi di 50 parole!

Qualunque sia la loro lunghezza, i pezzi di flash fiction contengono tutti gli elementi classici della storia che ci aspettiamo – protagonisti, conflitti, ostacoli o complicazioni, e la loro risoluzione. A differenza dei racconti convenzionali, tuttavia, la loro lunghezza limitata di parole significa che alcuni di questi elementi devono rimanere non scritti e sono solo accennati o impliciti nella trama.

Background – flash fiction

Ovviamente l’idea di pezzi molto brevi di fiction non è nuova, le sue origini risalgono addirittura alle favole dell’Antica Grecia. Tuttavia non è stato fino agli anni ’30 che il concetto di scrittura di storie molto brevi si è affermato, con tali opere narrative descritte come racconti brevi. Questo è stato il termine usuale di riferimento per il genere fino a quando l’espressione flash fiction è emersa nei primi anni ’90.

L’espressione flash fiction rappresenta ancora un’altra prospettiva all’interno di un crescente vocabolario di generi letterari. Un altro tipo di fiction che è emerso negli ultimi anni è la fan fiction, storie scritte dai fan di un libro/serie TV piuttosto che dall’autore originale. Così come l’emergere di espressioni come foodoir (una biografia con un focus culinario), la parola lit (abbreviazione di literature) è ora usata produttivamente in una gamma di composti dove la prima parola componente si riferisce o al target o al soggetto della letteratura, per esempio chick/lad lit (romanzi scritti per donne/giovani uomini), gran lit (romanzi scritti per donne anziane), sick lit (letteratura per bambini con bambini malati) e lab lit (letteratura sul tema della scienza e degli scienziati).

di Kerry Maxwell, autore di Brave New Words

per gli insegnanti

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