Estela Laredo Sal
Diplomada en Fisioterapia
ANATOMIA DESCRITTIVA DELLA CAVIGLIA
L’unione di gamba e piede a livello dell’articolazione della caviglia assicura la trasmissione delle forze esercitate sull’arto inferiore in posizione eretta e durante la locomozione.
L’articolazione della caviglia è composta da tre articolazioni:
- L’articolazione tibioperoneale-astragalina
- Le articolazioni subtalari (anteriore e posteriore)
GIUNZIONE TIBIOPERONEALE-ASTRAGALINA
È costituita da un “sudario” formato da tibia e fibula nel quale penetra l’astragalo.
Le superfici articolari di cui è composta sono:
- Troclea, formata da tibia e perone, rappresentata dalla superficie inferiore dell’epifisi inferiore della tibia, la superficie esterna del malleolo tibiale interno e la superficie interna del malleolo peroneale.
- La superficie articolare dell’astragalo per questa articolazione è rappresentata dalla puleggia astragalare (sul lato superiore), dalla faccetta a forma di virgola (situata sul lato interno che si articola con il malleolo interno) e da una superficie articolare ovoidale per il perone sul lato esterno.
La capsula articolare prende inserzione in prossimità delle superfici articolari
Una tale articolazione è classificata come una trocleartrosi e quindi avrà un solo asse di movimento attraverso il quale eseguirà la flesso-estensione; di conseguenza gli attacchi legamentosi sono per lo più sui lati.
Il legamento laterale interno della caviglia ha origine nel malleolo tibiale e da qui si divide in due fasci, quello superficiale o deltoide fino al calcagno e quello profondo che corre fino all’astragalo
È in tensione permanente a causa della posizione normale del piede, rivolto leggermente verso l’esterno
Il legamento laterale esterno della caviglia ha origine dal malleolo peroneale e si divide in tre:
- Fascia peroneoastotalare anteriore, termina al collo dell’astragalo.
Questo è il fascio più frequentemente leso
- Fascia peroneocalcaneare, si inserisce sulla faccia posteroesterna del calcagno
- Fascia peroneoastragalica posteriore, termina sulla faccia posteroesterna dell’astragalo.
Questo legamento nel suo insieme limita l’inversione; le distorsioni della caviglia sono generalmente dovute all’iperinversione del piede.
Giuntura subtalare
Le articolazioni astragalocalcaneare anteriore e posteriore più il legamento interosseo formano un insieme designato come articolazione subtalare
Il legamento interosseo o legamento a cerniera occupa il seno del tarso; il seno non è altro che la sovrapposizione di due scanalature, una dell’astragalo e l’altra del calcagno, e attraverso di esso scorre il legamento che tiene saldamente unite le due ossa e le fa muovere all’unisono.
Nota la posizione speciale dell’astragalo, che è superiore al resto e gli permette di distribuire il peso del corpo in parte verso il calcagno e in parte verso le teste metatarsali.
BIOMECCANICA DELL’ARTICOLAZIONE DELLA CAVIGLIA
Attraverso un asse bimalleolare e con l’astragalo che collabora con le ossa del piede, la caviglia può eseguire movimenti di flessione/estensione (dorsiflessione/flessione plantare)
Collaborando l’astragalo con le ossa della gamba, si ottengono movimenti combinati che sono l’inversione (avvicinamento + rotazione interna + flessione plantare) e l’eversione (separazione + rotazione esterna + dorsiflessione)
Leghe muscolari
L’anatomia della caviglia e le lesioni più comuni
L’anatomia della caviglia e le lesioni più comuni
L’anatomia della caviglia e le lesioni più comuni
L’anatomia della caviglia e la maggior anatomia della caviglia e lesioni più frequentil
FRATTURE DELLA CAVIGLIA
Le fratture della caviglia sono il tipo più comune di frattura trattato dai chirurghi ortopedici-
Le fratture della caviglia sono il tipo più comune di frattura trattato dai chirurghi ortopedici-
Le fratture della caviglia sono il tipo più comune di frattura trattato dai chirurghi ortopedici.
Sono causati da movimenti forzati del piede in adduzione, abduzione, pronazione, supinazione, combinata, torsione, shock verticale (forme molto diverse)
Le fratture al di sopra della sindesmosi non interessano direttamente l’articolazione tibioperoneo-astragalica e quindi di solito non hanno complicazioni se non una possibile rigidità post-immobilizzazione; l’articolazione stessa è più difficile da recuperare, a meno che non sia perfettamente ridotta.
CLASSIFICAZIONE
CLINICHE
- Dolore
- Deformità
- Impotenza funzionale
- Impotenza funzionale
- Movimento anormale
- Crepitazione
.
TATTAMENTO OTTOPEDICO
Riduzione e fissaggio con gesso per 8- 12 settimane.12 settimane, gait cast (tallone) dopo 4-6 settimane.
Fisioterapia durante l’immobilizzazione del gesso: mobilizzazione delle articolazioni libere, allenamento isometrico dei muscoli della gamba e della coscia, esercizi che coinvolgono tutto l’arto inferiore come il sollevamento, la distensione, ecc. anche la verticalizzazione progressiva e la deambulazione senza supporto, l’equilibrio sull’arto sano, l’appoggio progressivo del peso quando si osservano segni di consolidamento.
Dopo la rimozione del gesso
- Massaggio circolatorio del piede e dell’arto inferiore in declino
- Bendaggio elastico durante il giorno
- Termoterapia (IF, paraffina, calore profondo)
- Elettroterapia antalgica (bassa frequenza, US)
- Elettroterapia, US)
- Mobilitazioni attive e passive di tutte le articolazioni del piede e del ginocchio se necessario
- Idroterapia
- Cinesiterapia assistita della muscolatura della caviglia e del piede
- Correzione del movimento del piede durante il cammino
- Rieducazione propriocettiva con tavole instabili
- Allenamento allo sforzo come le scale, biciclette, sport progressivo
Trattamento chirurgico
La frattura viene ridotta e fissata con osteosintesi (fissatore esterno, placca con viti…).). Inoltre, gesso/splint per l’immobilizzazione, eccetto nei fissatori esterni-
Supporto completo tra 2 e 12 settimane (di solito a 8 settimane). Prima se i legamenti sono intatti.
Fisioterapia con gesso: uguale al trattamento ortopedico.
Dopo la rimozione del gesso: anche in questo caso uguale a quello ortopedico tranne la rimozione dell’elettroterapia in caso di materiale di osteosintesi e l’aggiunta del massaggio della cicatrice.
L’anatomia della caviglia e le lesioni più frequentil
L’anatomia della caviglia e la maggior parte Anatomia della caviglia e lesioni più frequentil” width=”107″ height=”91″>
Patologia della caviglia più frequente:
SPINCE
La caviglia è stabilizzata lateralmente dai legamenti laterali con il legamento esterno (LLE) che è il più frequentemente leso, a sua volta dei 3 fascicoli che compongono il legamento il più colpito nelle distorsioni è di solito il legamento peroneoastotalare anteriore (AAL); le lesioni al legamento laterale interno (ILL) sono rare.
Le lesioni del legamento sono causate da movimenti improvvisi in cui l’articolazione descrive un movimento di avvicinamento + rotazione interna del piede o, in altre parole, da un’iperinversione che supera l’elasticità del legamento.
Le lesioni LLI sono dovute a una posizione forzata di valgismo + rotazione esterna.
CLASSIFICAZIONE
- Grado I: distorsione lieve senza rottura del legamento. Lieve tenerezza con discreto gonfiore, stabilità
- Grado II: distorsione con rottura parziale del legamento. Dolore, gonfiore, ecchimosi, stabilità, difficoltà a camminare.
- Grado III: rottura completa del legamento peroneoastragalare anteriore e posteriore. Forte dolore, gonfiore, sanguinamento, instabilità, incapacità di camminare.
CLINICHE
- Controlla il meccanismo con cui si è verificata la lesione
- Dolore, che aumenta con l’inversione
- Edema (non correlato al grado)
TRATTAMENTO
Le distorsioni della caviglia sono trattate secondo la loro classificazione. Le distorsioni di grado I e II sono trattate in modo conservativo mentre le distorsioni di grado III sono per lo più trattate chirurgicamente
Conservativo (durante le prime 72h)
- Rest con sovraelevazione + bendaggio elastico compressivo
- Crioterapia più volte al giorno
- Bendaggio funzionale (ambulazione in scarico parziale). Attenzione se c’è edema
- Cyriax selettivo, a seconda della tolleranza del paziente
- Ultrazione pulsata con gel di FANS
Il trattamento star per le prime ore dopo la distorsione è applicare la tecnica comunemente conosciuta come RICES o ICE o PRICES, che alla fine significa la stessa cosa.
Ricerca
Ghiaccio
Compressione
Elevazione
Stabilizzazione
Conservativo (dopo le prime 72h)
- Bagni di contrasto
- Posizione del declino più volte al giorno
- Ciriax selettiva e drenaggio
- Bendaggio funzionale = massima stabilità + mobilità selettiva
- Recupero ampiezza articolare tibioperoneale-astragalare
- Recupero ampiezza articolare tibioperoneale-astragalare
- Tibioperoneale e astragalaree subtalare con kinesiterapia passiva molto prudente (1a isometria)
- Termoterapia come microonde
- Cinesiterapia globale manuale e progressiva della caviglia resistita (lavoro dei flessori dorsali e plantari ed eversione-inversione)
- Propioce (appoggio monopodalico, su una superficie instabile, squilibri, giochi con la palla…)
- Ripresa dell’attività sportiva dalla 2a settimana
Chirurgico
- Gessato 4 settimane
- Fisioterapia
Tendinopatia di Achille
Tendinopatia: coinvolgimento del tendine che può coinvolgere le cellule del tendine, la matrice extracellulare o entrambi.
Teorie:
- Impoverimento della vascolarizzazione.
- Lesioni termiche: il rilascio di calore durante l’esercizio provoca ipertermia che colpisce i tenociti e la capacità di riparazione del tendine viene persa.
- Irritazione biomeccanica.
Questi tipi di lesioni sono frequenti in alcune modalità atletiche, basket, ciclismo, sci di fondo, pattinaggio,…che richiedono un eccessivo sovraccarico eccentrico del tricipite.
Il tendine di Achille non ha una vera guaina sinoviale, ma è circondato da un paratendine (tessuto grasso areolare che separa il tendine dalla sua guaina). Il dolore iniziale della tendinite di Achille è causato dal coinvolgimento del paratendine piuttosto che del tendine stesso.
Fattori predisponenti:
-Accorciamento muscolare
-Ipertrofia muscolare (polpaccio) che diminuisce l’elasticità dei tendini
-Decremento della forza muscolare
-Salto con contrazioni eccentriche del tricipite
-Piedi inarcati causando un cattivo assorbimento degli urti sul terreno
-.Piedi piatti (>pronazione e causa torsione dei tendini)
-Calzature inadeguate o sfregamento delle stesse
-Poco vascolarizzazione che porta alla degenerazione ipossica
-Invecchiamento (diminuzione della forza ed elasticità muscolare, scarsa vascolarizzazione)
-Precedenti lesioni
-Sesso maschile
-Superfici di allenamento troppo dure e/o scivolose
-Errori di allenamento: Sovraccarichi di ripetizione e microtraumi
Prototipo: le rotture sono + frequenti nel maschio sedentario di 40 anni, con attività fisica intensa nel fine settimana, con scarsa preparazione.
Trip: dolore alla contrazione isometrica + dolore allo stretching + dolore alla palpazione
Trattamento fisioterapico
- Riposo sportivo: nuoto…
- Crioterapia più volte al giorno
- Ultrasuoni pulsati
- Frizione trasversale profonda se tollerata
- Tavola da ginnastica e stretching (parte fondamentale del recupero)
Guida:
- si raccomanda di fare gli esercizi tutti i giorni della settimana, due volte al giorno, per almeno 12 settimane;
- si faranno 3 serie di 15 ripetizioni, con un breve riposo dopo ogni serie.
1. Esercizio eccentrico: Dalla posizione di partenza, in appoggio unipodalico con il ginocchio esteso, tutto il peso del corpo viene caricato sull’avampiede con la caviglia in flessione plantare. Il tallone viene abbassato lentamente fino a quando non si trova sotto l’avampiede. Infine, la gamba sana è usata per tornare alla posizione di partenza.
2. Esercizio eccentrico selettivo del soleo: Lo stesso esercizio viene eseguito come sopra ma con il ginocchio in leggera flessione.
NOTE: Hanno confrontato i risultati con quelli di un gruppo di controllo di 15 pazienti in cui era indicato un intervento chirurgico. Entro tre mesi dall’inizio del trattamento, tutti i pazienti che si sono sottoposti al programma di esercizi sono migliorati e sono stati in grado di tornare alle loro attività sportive, allo stesso livello di prima. I pazienti che hanno subito un intervento chirurgico hanno raggiunto lo stesso livello di attività fisica solo 6 mesi dopo l’intervento. Successivamente, questi autori hanno seguito i pazienti che sono migliorati con il programma di esercizi a lungo termine e tutti, tranne uno, hanno mantenuto il miglioramento.
Risultato omogeneo: miglioramento maggiore e più duraturo rispetto allo stretching e all’esercizio concentrico
3. Stiramento del Tricipite Surale
Posizione di partenza: in piedi, con una gamba in avanti. La gamba da allungare è dietro con il ginocchio in estensione. Il ginocchio (rotula) deve essere allineato con il 2° metatarso-
-Esercizio: spostare il corpo verso la gamba anteriore, che si sta flettendo, senza sollevare i talloni da terra, fino a sentire tensione nel tricipite surale della gamba posteriore-
Tenere 30 secondi
Fare 2-3 ripetizioni
4. Stiramento del soleo
Stessa posizione, ma con il ginocchio posteriore anche in flessione.
Tenere per 30 secondi
Fare 2-3 ripetizioni
Fasciite plantare
La fascite plantare è una infiammazione acuta dell’aponeurosi plantare del piede. Il sintomo principale è il dolore plantare nella zona del tallone o del mesopiede, che di solito non è dovuto a un trauma, ma all’usura da lavoro regolare, cioè un microtrauma ripetitivo. Il problema può essere causato o aggravato da calzature inadatte, cattiva postura, lavoro eccessivo in questa zona (correre in discesa, per esempio, punisce molto il tallone; saltare…).)
Origine multifattoriale: obesità, piedi piatti o valghi, debolezza dei muscoli intrinseci del piede o del tricipite, età avanzata: diminuzione della forza e della capacità rigenerativa
Si pensa comunemente che la fascite plantare sia causata da uno sperone calcaneare, ma la ricerca ha stabilito che non è così. Ai raggi X, gli speroni del tallone si vedono in persone con e senza fascite plantare.
TREATTAZIONE
- Riposo relativo
- Applicazione di ghiaccio più volte al giorno
- Applicazione di ghiaccio volte al giorno
- Calzature adeguate e uso di ortesi o solette
- Taping neuromuscolare
- Stretching fasciale
Esercizio 1: Stretching con fettuccia
Paziente seduto a letto con arto inferiore in estensione. Mettete una cinghia intorno alla pianta del piede e tenete ogni estremità con una mano-
Tirate la cinghia per portare la caviglia in dorsiflessione senza flettere il ginocchio. Tenere per 10-20 secondi. Quando il dolore si attenua, eseguire attivamente.
Esercizio 2: Stretching con estensione dell’alluce. Test
Paziente seduto su una sedia con il piede interessato sopra il ginocchio controlaterale-
Con la mano sul lato opposto al piede da allungare porta le dita dei piedi in dorsiflessione mentre il pollice dell’altra mano scorre lungo la fascia per controllare l’aumento di tensione che si verifica nella fascia durante l’allungamento. Tenere per 10sec
Esercizio 3: Tonificazione dei muscoli intrinseci
Paziente seduto su una sedia. Piede appoggiato a terra sopra un asciugamano-
Senza sollevare il tallone, eseguire flessioni delle dita cercando di stropicciare l’asciugamano sotto il piede-
Esercizio 4: Stretching del polpaccio, soleo e tricipite estrinseco (spiegato a pagina 10)
BIBLIOGRAFIA
Libri di riferimento:
- Anatomia umana: descrittiva, topografica e funzionale. Henri Rouvière e André Delmas. Editoriale Masson
- Fondamenti di fisioterapia. Serafina Alcántara, Miguel Ángel Hernández, Eugenia Ortega e María del Valle Sanmartín. Editoriale Sintesi
- Dizionario di Fisioterapia. Stuart Porter. Editorial Eselvier
- Atlante di anatomia umana Netter
- Manuale di vendita funzionale di tabacco e torta. Pedro Fernández de Sousa-Dias. Area scientifica di Menari.
Materiale didattico per il Diploma di Fisioterapia:
- Anatomia del sistema locomotore
- Fisioterapia sportiva
- Fisioterapia speciale I
Corso universitario di estensione (Università di Oviedo): Riabilitazione dell’apparato locomotore, nuovi progressi
- Momeccanica clinica dei tessuti e delle articolazioni dell’apparato locomotore in stati di salute e malattia. Miguel Enrique del Valle Soto. Università di Oviedo.
- Nuovi progressi nella riabilitazione dell’arto inferiore. Dr. Manuel Bea Muñoz. Hospital de Jarrio.
- Bendaggi funzionali: principi, obiettivi e tecniche di applicazione nella riabilitazione. Ramón Marcelino García Miranda.
Pagine web:
- www.efisioterapia.net
- www.abcfisioterapia.com
- www.fisaude.com
- www.formacionsanitaria.com
- Ciclopedia medica: www.nlm.nih.gov/medlineplus/spanish/encyclopedi.html.
- www.traumazamora.org
- www.visionmedicavirtual.com
- www.areasaludplasencia.es
- www.elatleta.com
- www.vitaly.eu
- www.google.es
Protocolli di trattamento Hospital Universitario Central de Asturias:
- Trattamento della caviglia: distorsione
- Trattamento della caviglia: tendinite di Achille
- Trattamento del piede: fascite plantare