Il giorno dei morti si avvicina e, con esso, una valanga di allusioni, artigianato, decorazioni e persino costumi di La Catrina. Ma vi siete mai chiesti da dove viene questo iconico personaggio messicano? Qui vi mettiamo nel contesto delle sue origini.
Che cos’è La Catrina
Anche se oggi la vedi in forma artigianale o personificata, in origine La Catrina è un’illustrazione che l’autore messicano José Guadalupe Posada creò all’inizio del XX secolo. Il suo nome originale era “La Calavera Garbancera”.
Il personaggio è raffigurato con il busto di un teschio molto elegante, con ornamenti “capelli” e un cappello stravagante.
Foto: Per gentile concessione di Turismo Aguascalientes
Qual è l’origine di La Catrina
José Guadalupe Posada era un pittore, caricaturista e illustratore nato ad Aguascalientes. José Ciro Báez Guerrero, uno storico dello stato, commenta che La Catrina potrebbe essere una delle ultime opere dell’artista, che realizzò poco prima della sua morte all’inizio del 1913.
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Báez dice che questa illustrazione apparve per la prima volta su un foglio di carta (carta su cui si davano le notizie del giorno e accompagnata da disegni). L’opera “La Calavera Garbancera” era una critica sociale alle donne che fingevano di essere ricche e di avere uno stile di vita europeo, oltre a negare le loro radici indigene. Il loro abbigliamento era caratteristico per il cappello alla francese che indossavano.
Foto: Facebook Museo José Guadalupe Posada
Si dice che queste donne all’inizio vendevano mais e poi ceci, da cui il nome “Calavera Garbancera”, spiega Báez.
José Guadalupe Posada ha disegnato La Catrina dalle spalle in su, non indossava abiti o trucco (come la conosciamo oggi), l’unica cosa che aveva era il caratteristico cappello francese con le piume.
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Foto: Archivo El Universal
Diego Rivera fu colui che nel 1947 vestì elegantemente e completò il personaggio nella sua opera “Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central”. A causa di questo lavoro, cominciò ad essere chiamata “Catrina”.
I quadri di Rivera rappresentano temi della storia messicana, come la conquista, l’indipendenza e la rivoluzione. L’immagine centrale del murale mostra Diego Rivera da bambino e José Guadalupe Posada che vengono presi dalla Catrina, uno per mano e l’altro per il braccio, rispettivamente.
Foto: Facebook Museo Mural Diego Rivera
All’inizio quest’opera si trovava nell’Hotel del Prado ma, dopo il terremoto del 1985 e a causa di una demolizione dell’hotel, fu rimossa e ora si trova nel Museo Mural Diego Rivera, situato nel Centro Storico di Città del Messico.
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Esplora le sue origini
Il Museo José Guadalupe Posada si trova ad Aguascalientes. Vi si possono trovare circa 3.000 pezzi realizzati dall’artista (si dice che ne abbia fatti circa 15.000). Vale la pena menzionare che Posada non ha fatto solo disegni di catrinas e teschi, ma ha illustrato le notizie in generale che hanno avuto luogo in quel periodo.
Il museo ha anche un laboratorio di incisione che si può frequentare. Visite guidate, attività legate all’arte ed eventi culturali si tengono la domenica a mezzogiorno. È aperto da martedì a domenica dalle 11 alle 18 e costa 10 pesos per l’ingresso generale e 5 pesos per studenti e insegnanti. Si trova nel Jardín del Encino sul lato nord, a 5 minuti di auto dal centro.
Foto: Facebook Museo José Guadalupe Posada
Anche ad Aguascalientes, di cui Posada è originario, c’è il Festival Culturale Calaveras, che quest’anno raggiunge la sua 25ª edizione. C’è una famosa sfilata di teschi, mostre, vendita di artigianato, degustazione di piatti tipici, eventi culturali e artistici.
Foto: Per gentile concessione di Turismo Aguascalientes
Il Festival Culturale Calaveras si terrà dal 25 ottobre al 3 novembre sull’Isola di San Marcos, le attività sono totalmente gratuite e l’orario di accesso e uscita è dalle 10 alle 22. L’anno scorso hanno partecipato più di 120.000 persone e per quest’anno se ne prevedono circa 200.000. Ci sarà anche una varietà di concerti, tra cui La Sonora Dinamita e Beto Cuevas. Ci sarà anche la presenza di paesi ospiti come Spagna, Cuba e Portogallo.
Foto: Per gentile concessione di Turismo Aguascalientes
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