La lesione cerebrale sarà comunemente accompagnata da un gonfiore acuto, che compromette la funzione del tessuto cerebrale che rimane vivo. La risoluzione del gonfiore è un fattore importante per il miglioramento della funzione dell’individuo. Il più grande fattore di recupero funzionale dopo una lesione cerebrale deriva dalla capacità del cervello di imparare, chiamata neuroplasticità. Dopo una lesione, la neuroplasticità permette alle aree intatte del cervello di adattarsi e tentare di compensare le parti danneggiate del cervello. Anche se gli assoni e il sistema nervoso periferico nel cervello in via di sviluppo possono rigenerarsi, non possono nel cervello adulto. Questo è in parte dovuto a fattori prodotti dalle cellule del cervello che inibiscono questa rigenerazione. I dendriti, tuttavia, si svilupperanno dagli assoni intatti, come parte del processo di neuroplasticità. Dopo una grave lesione cerebrale, è improbabile che si verifichi un miglioramento delle funzioni legate alla neuroplasticità senza l’aiuto di professionisti della salute esperti in riabilitazione. Studi recenti hanno scoperto che il collagene è ampiamente distribuito in tutto il cervello e può essere essenziale nel proteggere il cervello contro la degenerazione come quella dell’Alzheimers.
Uno studio fatto all’Università di Tel Aviv ha dimostrato che gravi danni al cervello possono essere invertiti attraverso l’aria ricca di ossigeno. I pazienti sono stati trattati con ossigenoterapia iperbarica (HBOT) in camere ad alta pressione contenenti aria ricca di ossigeno che ha aumentato i livelli di ossigeno nel corpo di dieci volte.
Dopo due mesi di trattamento, i pazienti che erano precedentemente incapaci di svolgere semplici attività quotidiane come fare il bagno, cucinare, salire le scale o leggere un libro hanno riacquistato queste abilità dopo il trattamento.