L’ingrandimento di una lente d’ingrandimento dipende da dove è posizionata tra l’occhio dell’utente e l’oggetto da vedere, e dalla distanza totale tra loro. Il potere d’ingrandimento è equivalente all’ingrandimento angolare (questo non deve essere confuso con il potere ottico, che è una quantità diversa). Il potere d’ingrandimento è il rapporto tra le dimensioni delle immagini formate sulla retina dell’utente con e senza la lente. Per il caso “senza”, si assume tipicamente che l’utente porti l’oggetto il più vicino possibile a un occhio senza che diventi sfocato. Questo punto, noto come il punto di accomodamento vicino, varia con l’età. In un bambino piccolo, può essere vicino come 5 cm, mentre, in una persona anziana può essere lontano come uno o due metri. Gli ingranditori sono tipicamente caratterizzati utilizzando un valore “standard” di 0,25 m.
Il massimo potere d’ingrandimento si ottiene mettendo la lente molto vicino a un occhio, e muovendo l’occhio e la lente insieme per ottenere la migliore messa a fuoco. L’oggetto sarà quindi tipicamente anche vicino alla lente. Il potere d’ingrandimento ottenuto in questa condizione è MP0 = (0,25 m)Φ + 1, dove Φ è il potere ottico in diottrie, e il fattore di 0,25 m rappresenta il punto presunto vicino (¼ m dall’occhio). Questo valore del potere d’ingrandimento è quello normalmente usato per caratterizzare gli ingranditori. Viene tipicamente indicato con “m×”, dove m = MP0. Questo è talvolta chiamato il potere totale della lente d’ingrandimento (di nuovo, da non confondere con il potere ottico).
Tuttavia, le lenti d’ingrandimento non sono sempre utilizzate come descritto sopra perché è più comodo mettere la lente vicino all’oggetto (una lunghezza focale di distanza). L’occhio può quindi trovarsi ad una distanza maggiore, e una buona immagine può essere ottenuta molto facilmente; la messa a fuoco non è molto sensibile alla posizione esatta dell’occhio. Il potere d’ingrandimento in questo caso è approssimativamente MP = (0,25 m)Φ.