Musée virtuel du protestantisme

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L’origine dei Revival

  • Bible colporteur © Mours

La comunità protestante chiamava “Revival” quei movimenti che cercavano di “ravvivare” una fede diventata spenta, sonnolenta e ripetitiva. I revival volevano promuovere una pietà più esistenziale e più sentimentale, impegnata e dimostrativa, basata sull’esperienza personale piuttosto che sull’adesione a insegnamenti specifici. Protestano contro una religione di natura prevalentemente intellettuale. Affini al Movimento Romantico, danno enfasi al sentimento, e sono quindi molto vicini al teologo tedesco Schleiermacher, uno dei fondatori del liberalismo.

Si ispirano al metodismo inglese e al pietismo luterano e sono caratterizzati da :

  • La chiamata alla conversione. La conversione non significava “un cambiamento di religione”, ma “il passaggio da una fede convenzionale a una fede attiva”. La conversione era considerata come una “nuova nascita”, con un cambiamento radicale della propria esistenza derivante da un’esperienza spirituale ed esistenziale in una data e in un luogo determinati. Dio stesso agisce nella conversione del cuore.
  • L’esaltazione giocava un ruolo importante. Era sostenuta dal canto e dal tipo di predicazione che instilla il dubbio e muove la congregazione. Alcune reazioni isteriche durante le campagne di Revival provocarono sfiducia e disprezzo.
  • Grande insistenza sulla Bibbia. Furono organizzati gruppi di studio per aumentare la conoscenza della Bibbia. Tale studio della Bibbia era più di natura esistenziale che storica o filologica. I Movimenti di Rinascita furono molto attivi nella pubblicazione della Bibbia attraverso le Società Bibliche.
  • I movimenti di Rinascita ripresero temi tradizionali come la salvezza dei peccatori attraverso il sacrificio di Cristo sulla croce, insistendo sull’esperienza del peccato e della rinascita. Furono ispirati dal teologo svizzero Alexandre Vinet, uno dei principali pensatori del revival e dei movimenti liberali.
  • L’importanza dell’evangelizzazione. Ogni cristiano convertito dovrebbe contribuire a diffondere il Vangelo e la fede con la parola e il libro. Riviste e brevi tratti venivano distribuiti da “ambulanti”. I Movimenti Rivoluzionari furono responsabili della fondazione di molti enti di beneficenza e missioni all’estero, in particolare in Africa e nelle isole del Pacifico.
  • I Movimenti Rivoluzionari erano all’avanguardia nel progresso sociale ed erano molto attivi nell’istruzione, nell’assistenza sanitaria e nell’aiutare i poveri. Le donne giocavano un ruolo importante e avevano accesso praticamente alle stesse responsabilità degli uomini.

Impianto in Francia

  • Félix Neff © S.H.P.F.

I predicatori svizzeri e soprattutto inglesi viaggiarono per tutta la Francia diffondendo il Movimento Rinascimentale. Ami Bost e Charles Cook furono i più noti, e introdussero i costumi anglosassoni, come le riunioni di piccoli gruppi piuttosto che le grandi assemblee, il canto degli inni con parole e musica romantiche, mentre i riformati tradizionalmente cantavano solo salmi.

A Parigi il Movimento Rinascita influenzò l’alta borghesia e penetrò nei salotti aristocratici, come quello di Madame de Staël, molto attiva contro la schiavitù, e poi in quello di sua figlia, la duchessa de Bröglie. Una congregazione cosmopolita ed elegante si riuniva regolarmente nella cappella indipendente di Taitbout; il suo sostegno finanziario sarebbe stato decisivo per la carità protestante.

Il Movimento della Rinascita raggiunse anche le province e le zone rurali. Nelle Alpi Felix Neff fu attivo sia nell’evangelizzazione che nell’educazione e nello sviluppo economico. Il successo del suo lavoro fu diffuso.

Da un lato i revivalisti crearono comunità spesso separate dalle parrocchie riformate e indipendenti dallo Stato. Dall’altro lato si infiltrarono nelle parrocchie legate al Concordato in cui erano presenti e attive in modo più discreto. L’organizzazione della Chiesa del XIX secolo dava ad ogni parrocchia molta indipendenza. Ortodossi e liberali volevano che Chiesa e Stato fossero collegati, sostenendo che questo avrebbe impedito a piccoli gruppi di prendere il controllo delle parrocchie e annetterle. I partigiani della rinascita preferivano la separazione tra Chiesa e Stato che, dicevano, avrebbe dato loro maggiori facilitazioni per sviluppare la loro influenza.

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