Omaha Beach

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Aggiornato il 2 luglio 2020

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Due terzi dello sforzo navale degli Stati Uniti nel D-Day furono lanciati contro una spiaggia lunga quattro miglia dominata da ripide scogliere e bloccata alle due estremità da scogliere calcaree, il luogo che chiamano ‘Bloody Omaha.

La 29a Divisione di Fanteria e la 1a Divisione di Fanteria sarebbero state duramente attaccate; ostacoli minati sulla spiaggia e mine nelle scogliere, un banco di ghiaia o una diga da superare, filo spinato e fortificazioni di cemento al di là. All’estremità occidentale, la prima ondata fu quasi spazzata via, e le ondate successive si ammassarono sulla diga, paralizzate per un certo tempo. Il coraggio degli uomini e l’ampiezza e il peso dell’attacco avrebbero portato i tedeschi a cedere e, a mezzogiorno, gli ingegneri riferirono che la spiaggia era tranquilla.

  • Débarquement à Omaha Beach - Archives D-Day

LA POINTE DU HOC

L’estremità occidentale del settore di Omaha è costituita da scogliere alte 30m-che sono stati attaccati direttamente da alcuni uomini del 2° Battaglione Ranger utilizzando dei rampini sparati a razzo. La loro missione era quella di “saltare” la posizione dell’artiglieria tedesca e metterla a tacere. In 22 minuti 180 dei 225 della Pointe du Hoc si erano trascinati in cima. Tutto era devastato, un deserto di distruzione umana per aria e per mare – e i cannoni spariti. I pezzi d’artiglieria da 155 mm in piattaforme girevoli aperte erano stati ritirati in precedenza per essere messi al sicuro un chilometro nell’entroterra. Tuttavia, alle 830, due dei Rangers li avevano scoperti incustoditi e messi fuori uso – ‘missione compiuta’ – ma seguì una battaglia di due giorni.

Pointe du Hoc à Criqueville-en-Bessin
© M. Dehaye

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