Adottato dalla 66° Assemblea Generale WMA, Mosca, Russia, ottobre 2015
PREMESSA
La vitamina D ha un ruolo importante nel metabolismo del calcio e delle ossa. I valori normali sono 75-100 nmol/L (30-40 ng/ml). La carenza di vitamina D è definita se i livelli sierici di idrossivitamina D sono inferiori a 50 nmol/L (20 ng/ml), l’insufficienza a 50-75 nmol/L (20-30 ng/ml).
Gli studi dimostrano che la vitamina D è essenziale anche per la salute e il benessere generale. Nel corpo la vitamina D è prodotta durante l’esposizione alla luce solare e in misura minore dall’assunzione di cibo.
La vitamina D esiste in due forme: la vitamina D3 (colecalciferolo nell’uomo e in altri mammiferi) e la vitamina D2 (ergocalciferolo nelle piante), ma entrambe sono metabolizzate in modo simile. La vitamina D3 è più attiva della vitamina D2.
La concentrazione nel siero del metabolita epatico della vitamina D3, la 25-idrossivitamina D, è considerata il miglior biomarcatore dello stato della vitamina D.
La carenza di vitamina D è un importante problema di salute a livello globale. Si stima che circa un terzo della popolazione abbia una bassa concentrazione sierica di vitamina D.
Molti studi hanno dimostrato che la carenza di vitamina D è legata a una crescita e uno sviluppo alterati. Poiché i recettori della vitamina D sono ampiamente distribuiti nei tessuti, la carenza di vitamina D è associata a disturbi muscoloscheletrici (osteoporosi), cadute, fratture, disturbi autoimmuni, malattie infiammatorie croniche, diabete mellito di tipo 2 e disturbi cardiovascolari, neurologici e psichiatrici. I gruppi ad alto rischio sono i bambini piccoli, gli anziani e le donne incinte. I fattori principali che contribuiscono alla carenza di vitamina D includono una ridotta esposizione al sole, una dieta di scarsa qualità, la disponibilità di alimenti fortificati e l’uso di integratori.
Raccomandazioni
A causa della diffusa presenza di carenza/insufficienza di vitamina D è auspicabile concentrare l’attenzione su adeguate azioni preventive nelle popolazioni a rischio. La determinazione dei livelli di vitamina D richiede solo un esame del sangue e la supplementazione orale è un metodo di trattamento semplice. L’esposizione al sole non è generalmente raccomandata perché può aumentare il rischio di cancro della pelle.
L’Associazione Medica Mondiale raccomanda che le associazioni mediche nazionali:
- Sostenere la ricerca continua sulla vitamina D e i suoi metaboliti
- Educare i medici sulla scienza in evoluzione della vitamina D e il suo impatto sulla salute (documenti, opuscoli, poster)
- Incoraggiare i medici a considerare la misurazione delle concentrazioni sieriche di 25-idrossivitamina D nei pazienti a rischio di carenza di vitamina D
- Monitorare lo sviluppo delle raccomandazioni alimentari per la vitamina D.