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Santo deriva dalla parola greca che significa “santo” o “messo da parte”. Per esempio, in Atti 9:13, Simone dice: “Signore, ho sentito da molti parlare di quest’uomo, quanto male ha fatto ai tuoi santi a Gerusalemme”. Qui, santi si riferisce a tutti i cristiani a Gerusalemme, non a un gruppo speciale di cristiani.
Il Nuovo Testamento usa la parola santo o santi 67 volte. In ogni caso, il riferimento è a tutti i credenti (ad esempio, Atti 26:10; Romani 1:7; 1 Corinzi 1:2). Mai la parola è usata per un gruppo speciale di credenti che servono Dio meglio di altri. La Scrittura è chiara che tutti i cristiani sono santi.
Questa visione biblica è molto diversa dalla tradizionale visione cattolica romana dei santi. Nella teologia cattolica, i santi sono una classe speciale di credenti che sono stati canonizzati. La canonizzazione è il processo con cui la Chiesa cattolica conferisce la santità ad una persona sulla base delle sue azioni speciali. È un onore conferito postumo. Al contrario, la Bibbia vede ogni cristiano come un santo, come qualcuno messo da parte per l’opera di Dio. Efesini 4:12 insegna che i doni spirituali sono dati “per equipaggiare i santi all’opera del ministero, per edificare il corpo di Cristo”. Chiaramente, i “santi” sono cristiani ordinari coinvolti nel servizio nella chiesa.
I cristiani sono chiamati santi perché sono chiamati a vivere separati dalla corruzione del mondo. I seguaci di Cristo sono chiamati ad essere santi (1 Corinzi 1:2; 1 Pietro 1:15-16).
Un’altra osservazione interessante riguardo alla visione biblica dei santi è che essi sono quasi esclusivamente indicati in forma plurale – “santi”. Anche l’unica eccezione, che si trova in Filippesi 4:21, ha più di un credente in mente: “Salutate ogni santo in Cristo Gesù”. La chiesa è una squadra.